Questa settimana mi sono imbattuto in un post che mi ha letteralmente strappato un sorriso e mi ha lasciato una bellissima lezione da condividere. È la storia di Steve Hayman, ex ingegnere di NeXT, che nel 1991 si ritrovò – per caso e per errore – a ricevere le email destinate nientemeno che a Steve Jobs.
In breve, Steve (Hayman, non Jobs) racconta di come, appena assunto, notò che l’alias email steve@next.com fosse libero e, ingenuamente, lo attivò per sé stesso. In poche ore si ritrovò inondato di messaggi destinati al fondatore di NeXT, ex-CEO di Apple. Preoccupato di aver fatto una cavolata epocale, corse ai ripari reindirizzando tutto a sjobs@next.com e scrivendo a Steve Jobs stesso per scusarsi.
Il finale? Jobs gli rispose con quattro parole che qualsiasi persona che lavora nel tech sognerebbe di ricevere da una leggenda come lui: “Great idea, thank you.”

Cosa mi ha colpito di questa storia
- L’umanità dietro i grandi nomi
È incredibile pensare che un’icona mondiale come Steve Jobs abbia trovato il tempo di rispondere a un neoassunto con semplicità e gentilezza. È un promemoria che dietro i ruoli, dietro le icone, ci sono persone. - Il valore dell’iniziativa… anche quando sbagli
Hayman ha fatto un errore, sì. Ma lo ha risolto, ci ha messo la faccia e ha comunicato con onestà. Questo gesto ha avuto un ritorno positivo, perché il vero fallimento non è sbagliare, ma non provarci mai o non rimediare quando puoi. - Quanto sono potenti le piccole cose
Non servono idee da miliardi di dollari per lasciare un piccolo segno nella propria storia. A volte basta un alias email scelto per sbaglio e gestito con responsabilità.
La mia riflessione per chi legge
Questa storia mi ha ricordato che spesso aspettiamo il grande colpo di genio, il momento perfetto o il progetto della vita. Ma nella realtà, la maggior parte delle nostre soddisfazioni nasce da piccoli gesti, da iniziative che a prima vista sembrano insignificanti ma che – se affrontate con spirito giusto – ci fanno crescere, migliorare, imparare.
Ti invito a rileggere la storia originale qui, e poi a chiederti:
Qual è quella piccola cosa che puoi fare oggi, anche se imperfetta, anche se rischia di sembrare stupida o inutile, ma che ti farà dire “ci ho provato”?
Io nel dubbio oggi ho scritto questo post.
A te la prossima mossa.
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